mercoledì 9 maggio 2018

Il petrolio schizza verso l'alto. Brent ai massimi di 4 anni

Dopo l'inattesa decisione presa ieri da Donald Trump, si riaccende il mercato del petrolio, tanto che il Brent si muove sui massimi di addirittura 4 anni. Nel corso della serata di ieri è giunta la notizia che gli USA hanno deciso di ritirarsi in modo unilaterale dall'accordo sul nucleare siglato con l'Iran nel luglio 2015. Questo significa anche reintrodurre le sanzioni contro Teheran (e i Paesi che continueranno a mantenere relazioni commerciali con la repubblica islamica) che erano state congelate proprio in virtù di quell'accordo.

Le paure sul mercato del petrolio

Il timore dei mercati è che la situazione mediorientale possa tornare a surriscaldarsi, e che l'offerta di greggio possa subire un duro contraccolpo al ribasso, visto che l'Iran è tra i maggiori produttori al mondo. Per questo motivo i future su Wti e Brent hanno fatto registrare entrambi dei rialzi superiori al 2%. Chi sa cos'è Stop Loss Operativo trading, può immaginare quanti ne saranno scattati a chi aveva puntato sul ribasso del mercato. Del resto nella mattinata di ieri il mercato aveva preso proprio la via ribassista.

A contribuire all'apprezzamento del greggio però è arrivato anche un altro fattore. Le stime della API (American Petroleum Institute) evidenziano infatti un calo delle scorte di petrolio di quasi 1,9 milioni di barili nella settimana chiusa lo scorso 4 maggio.

Per questi motivi il Brent (riferimento europeo) è giunto verso i 77 dollari al barile, mentre il Wti americano aggancia la soglia di 71 dollari al barile. Il movimento al rialzo dell'oro nero ha avuto dei contraccolpi positivi anche sui titoli del comparto presenti nei listini di Borsa. A Piazza Affari infatti volano Eni e Saipem, che guadagnano oltre il 2 per cento. La strategia indicatore Supertrend trading system evidenzia una spinta al rialzo forte e decisa da cavalcare. L'indice EURO STOXX Oil & Gas segna +1,1%.

Nessun commento:

Posta un commento