domenica 11 marzo 2018

Banche, in arrivo nuove regole dalla Commissione Europea

Si preannunciano giorni intensi sul fronte delle banche. A metà della prossima settimana infatti la Commissione europea presenterà una proposta riguardo sul trattamento dei crediti in sofferenza, i "non performing loans" (NFP). La proposta concerne i requisiti di capitali che verranno richiesti alle banche per far fronte a queste sofferenze nel credito, e anticipa l’addendum alle linee guida della vigilanza della Banca centrale europea. La Commissione Europea chiederà in sostanza agli istituti di credito di avere dei livelli minimi di accantonamento coerenti con le esposizioni deteriorate.

Le richieste di Bruxelles alle banche

Rispetto alle richieste che arriveranno dalla BCE, quelle formulate da Bruxelles sono più "morbide", dal momento che saranno applicate solo ai nuovi prestiti e non allo stock passato. Le disposizioni proposte dalla Commissione dunque, saranno meno stringenti di quelle della Bce.

Questo spartiacque temporale rappresenta un bene sopratutto per le banche italiane, che sono afflitte da un grave problema riguardo ai NFP. Bruxelles quindi riconosce che agire con regole retroattive significherebbe imporre un brusco colpo ai bilanci degli istituti, che comunque stanno facendo un percorso importante proprio per ridurre la presenza di NFP nei loro bilanci (l'Italia ad esempio li ha ridotti di un quarto).

Secondo quanto emerge, la richiesta di Bruxelles dovrebbe prevedere degli accantonamenti progressivi da fare nel giro di otto anni per i crediti deteriorati garantiti da collaterali. I crediti che invece non sono garantiti da collaterali, prevedono accantonamenti da fare in due anni. Nella giornata di mercoledì la Commissione presenterà un rapporto proprio sulla riduzione degli NPL, dal quale emergerà proprio il risultato positivo che sta ottenendo lo sforzo compiuto dalle banche. Inoltre sempre mercoledì la Commissione adottare anche le sue indicazioni per la creazione di Bad Bank nazionali e una direttiva che mira a facilitare la creazione di un mercato secondario dei NPLs a livello di Ue.

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