martedì 27 febbraio 2018

Banche, al Sud bruciati 7mila posti di lavoro in pochi anni

Sono numeri pesantissimi quelli che emergono da una indagine della First Cisl Nazionale riguardo le banche. Al Sud sono circa 7mila i posti di lavoro andati persi negli ultimi 8 anni, dal 2009 al 2017. Il report dell'ufficio studi di una delle sigle sindacali del settore bancario ha lasciato sbigottiti gli autori stessi, che non si aspettavano numeri così drammatici. Lo studio è stato realizzato elaborando i dati di Bankitalia sul numero degli esuberi nelle banche. Il fatto sorprendente è che parliamo di uscite volontarie, che sono coperte dal Fondo di solidarietà nazionale.

I dati sulle banche

Se a livello Nazionale l'occupazione nelle banche è scesa da 330mila unità (nel 2009) al di sotto delle 294mila, al Sud i numeri sono terribili. Come percentuale si sfiora una perdita di 12,4% dei lavoratori del sistema, mentre la media nazionale è al 9,3%. A rendere il tutto ancora più eclatante è il fatto che nel Sud Italia il numero di istituti di credito, sportelli e dipendenti era già più basso che nel resto del paese. Eppure la maggior parte degli esuberi si è registrata in questa area. E poi va aggiunto anche un ulteriore aspetto, ovvero che la disoccupazione giovanile al Sud e nelle isole è oltre il 42%.

Sorprende anche il fatto che le peggiori vicissitudini delle banche sono state vissute non nel mezzogiorno, bensì al Nord. Pensiamo al fallimento delle Popolari venete, alle difficoltà delle Casse di Rimini e Cesena. Al Sud invece il mondo delle banche non è stato toccato da alcuna situazione grave, malgrado alcune situazioni difficili ci siano state (il dissesto di CariChieti, le ripercussioni della crisi delle ex Popolari su Banca Nuova).

Perché allora è il Sud a uscire peggio dai piani di ristrutturazione? Secondo molti è per assenza di strutture direttive autonome sul territorio. Del resto Banco di Napoli verrà incorporato in Intesa Sanpaolo, Banco di Sicilia è già stato integrato in Unicredit. La mancanza di grandi strutture autonome nel Mezzogiorno rende questa area una specie di grande filiale di istituti che hanno direzione altrove.

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