domenica 14 gennaio 2018

BCE, Draghi assiste al volo dell'euro e non interviene

Dopo la lettura delle minute della BCE, eravamo pressoché certi che Draghi sarebbe intervenuto per spegnere un po' di entusiasmo sui mercati. Del resto accadde più o meno lo stesso un paio di mesi fa, quando il numero uno della EuroTower si adoperò molto per zavorrare l'euro. La moneta troppo forte infatti è un fardello ulteriore per l'inflazione che fa ancora fatica a decollare. Ma allora perché Draghi stavolta non ha parlato? Perché ha lasciato che l'euro volasse oltre quota 1,21 contro il dollaro. L'euro fa ancora paura oppure no alla Bce?

Il silenzio di Draghi

Partiamo dai dati (abbiamo usato il broker Plus500 è sicuro e affidabile). Dopo la notizia che in Germania si va creando una nuova Grosse Koalition di governo la moneta unica è volata, sfruttando la euforia già presente dal giorno prima, quando le minute della Bce hanno ventilato la possibilità di una revisione anticipata della cosiddetta forward guidance. Già soltanto uno di questi fattori sarebbe bastato a spingere l'euro. Tutti e due assieme hanno prodotto il risultato di catapultare la moneta della Eurozona ai record di 3 anni sul biglietto verde.

I mercato hanno annusato la possibilità che il rialzo dei tassi potrebbe finire in agenda prima del previsto. E allora le parole di Draghi sulla necessità di andarci cauti che fine hanno fato? Perché il numero uno della BCE è rimasto in silenzio?

È chiaro che qualsiasi trader, dopo aver deciso quale piattaforma trading scegliere, si è fiondato a comprare euro. Nessuno si è curato della evidente contraddizione nella comunicazione della banca centrale, che di solito non è mai dissonante. Ma Draghi al momento rimane silente. Magari sarà perché s'è convinto che non è tanto l'euro ad essere forte, quanto il dollaro a essere debole? Forse. Washington è impantanata nelle politiche protezionistiche di Trump, letali per il dollaro e altrettanto poco salutari per il Paese. Magari Draghi ha preferito il silenzio per evitare di toccare equilibri che ora come ora sembrano instabili e delicatissimi.

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