sabato 28 ottobre 2017

Finanza, il petrolio vola grazie alle prospettive del prolungamento dei tagli

Dopo aver tribolato tanto, il mercato del petrolio sembra aver finalmente imboccato la strada giusta. Nel corso dell'ultima settimana il mercato del greggio ha spinto forte al rialzo, al punto che il Brent ha superato quota 60 dollari al barile, come non accadeva da due anni. Dal canto suo il WTI (West Texas Intermediate) ha chiuso la settimana arrivando a 53,90 dollari (massimo dal febbraio scorso).

Cosa ancora più eclatante è che questo rally dei petroliferi è avvenuto mentre il dollaro si apprezzava a sua volta.Basta guardare il grafico su una qualunque migliore piattaforma trading gratuita per notarlo.

La questione dei tagli anima la finanza



Sono diversi i fattori che hanno messo il turbo alle quotazioni. Un impatto moderato lo hanno avuto le tensioni geopolitiche in Medio Oriente, che fanno da supporto al prezzo ma pure le generali condizioni del mercato. Anche se gli ultimi dati hanno evidenziato una crescita delle scorte di petrolio e greggio, questi valori si sono ridotti notevolmente nel corso delle ultime settimane. Ciò dimostra che la domanda si è fatta più robusta.

Ma senza ombra di dubbio il fattore di spinta maggiore è sempre l'accordo sui tagli produttivi tra paesi OPEC e NON OPEC. Nel corso di questa settimana ci sono stati interventi da parte di Russia e Arabia, che si sono schierati a favore di un prolungamento degli accordi che vanno in scadenza a marzo 2018. Questa proroga - che dovrebbe portare gli accordi fino alla fine del prossimo anno - verrò decisa a fine novembre.

Non c'è da stupirsi quindi se i trader siano mossi soprattutto dalle prospettive proprio riguardanti questi accordi. Dovrebbe andare così fino a fine novembre, a prescindere dal loro stile e dal loro timeframe migliore trading. Il mercato continuerà a operare in base alle notizie sugli accordi per i tagli. Occhio però allo shale oil americano, che potrebbe ancora sparigliare le carte visto che le quotazioni così appetitose potrebbero spingere verso l'alto la produzione.

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