lunedì 23 gennaio 2017

Conto salato in caso di addio dell'Italia all'Europa: 358 miliardi. Lo dice Draghi

No ad una eventuale uscita dall'Eurozona. Questo è il messaggio chiaro che manda il governatore della BCE, Mario Draghi, che oggi è intervenuto a Santena, dove ha ricevuto il premio Cavour. Secondo Draghi la "collaborazione internazionale è l'unico modo di governare problemi che gli stati nazionali non riescono ormai da molto tempo a risolvere da soli". In sostanza, paesi come l'Italia hanno bisogno dell'Europa, a maggior ragione quando c'è una "situazione di diffusa instabilità nazionale e internazionale".

Draghi fa il conto


Secondo Draghi, una eventuale uscita dell'Italia dall'euro costerebbe ben 358 miliardi alla nostra economia. Questo è l'importo che il governatore scrive in una lettera con cui risponde a un'interrogazione parlamentare presentata da due eurodeputati del Movimento Cinque Stelle. "Lasciare l'Eurosistema significherebbe che i crediti e le passività della Banca centrale nei confronti della Bce dovrebbero essere regolati integralmente", ragion per cui l'Italia dovrebbe pagare tutti i suoi debiti, che ammontano appunto a 358,6 miliardi.
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Riguardo gli scenari economici globali a seguito della elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, il governatore non fa alcuna dichiarazione esplicita. Tuttavia il suo pensiero si può cogliere quando ricorda l'importanza del programma economico di Cavour, che si prodigò per la riduzione delle barriere doganali e l'integrazione dei mercati, nella convinzione che la concorrenza fosse lo stimolo essenziale per elevare l'efficienza produttiva e promuovere il progresso tecnologico. Avranno fischiato le orecchie a Trump?

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