giovedì 15 settembre 2016

Stipendi RAI, fissato il tetto massimo (anche per i dirigenti)

Chi lavorerà nella RAI non potrà avere uno stipendio oltre i 240mila euro, anche se sono dirigenti e amministratori della tv pubblica. La legge sull'editoria, che si occupa di istituire il fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, ha così stabilito un limite ai compensi per chi vuole accedere al Fondo. Tradotto: chi vuole avere contributi pubblici non dovrà strapagare i suoi dipendenti, ma avere una gestione più virtuosa del danaro. Si tratta della novità di maggiore rilievo introdotta al testo della legge sull’editoria, che sarà approvata oggi dal Senato.

Sforbiciata agli stipendi RAI

La nuova norma delega il Governo a rivedere il sostegno pubblico al settore, i profili pensionistici dei giornalisti e la composizione e le competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Una mezza rivoluzione di un settore che vive una crisi profonda da anni a questa parte. La riforma dell’editoria prevede il riordino del finanziamento pubblico con l'istituzione di un «Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione» che sarà ripartito con un decreto del Presidente del consiglio.

Il testo che è stato elaborato adesso tornerà alla Camera, avendo ricevuto diverse modifiche. Il limite dei 240mila euro riguarda però solo chi vuole accedere ai finanziamenti diretti o indiretti per l’editoria. Sono invece esclusi da tale disposizione, gli ammortizzatori sociali di cui godono le imprese per la cassa integrazione o per i prepensionamenti. Questi sono stati previsti in un altro capitolo della legge.

Più o meno nelle stesse ore in cui veniva discusso il testo della legge, il Consiglio di amministrazione della Rai approvava un percorso di l’autoregolamentazione per limitare le retribuzioni. Cosa anche inutile, perché la legge che prevedeva inizialmente un ambito solo al settore privato, come detto è stata anche estesa alla RAI, con un emendamento votato al Senato. Inoltre il tetto degli stipendi Rai non potrà essere superato nemmeno in caso di emissione di bond da parte dell'azienda.
Sulla base dei nuovi limiti alle imprese editoriali, sopra la soglia massima si trovano 41 manager e giornalisti. Dovranno subire una sforbiciata.

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