lunedì 29 agosto 2016

Dopo un luglio flop, la British Petroleum è tornata a correre

L'andamento del petrolio continua ad andare verso il basso, come ormai succede da due anni, ma la British Petroleum sale. Sia pure in modo inconstante. Qualche settimana fa il titolo era sceso infatti in picchiata, dopo i dati sul trimestre del 2016. Decisamente negativi e al di sotto delle attese degli analisti.
La società infatti ha evidenziato la forte contrazione del 45% degli utili registrati, conseguenza dei bassi prezzi del greggio che continuano ad erodere margini di raffinazione e redditività. Ma è stato un calo che è durato poco, perché ad inizio agosto è ricominciata la corsa verso l'alto. Cosa che ha fatto felici quelli che hanno investito nel titolo e gli amanti del "alto/basso" binario (approfondisci qui cosa sono le opzioni binarie.)

L'andamento del titolo BP negli ultimi mesi

Le ultime notizie sulla British Petroleum

La British Petroleum è la la terza più grande compagnia di energia a livello mondiale. La quinta più grande compagnia nel mondo e la più grande del Regno Unito. Nonché uno dei 6 “supermajors” (settore privato della ricerca di idrocarburi, di gas naturale, e delle compagnie petrolifere).

Al momento, il mondo fa i conti con una sovrapproduzione di petrolio, che ha naturalmente portato al ribasso dei prezzi al barile. L'abbondanza del greggio a basso costo ha così spinto le raffinerie a lavorare di più. E quindi ad accelerare produzione e accesso a margini generosi. Una situazione che Bob Dudley, Chief Executive Officer della British Petroleum, poco fa descrisse così: "Il mondo ha scorte così ampie di petrolio che in estate ci si potranno riempire le piscine".

Negli ultimi giorni ci sono diverse notizie che hanno interessato molto da vicino la compagnia di St Jamesus (Londra). La più rilevante riguarda il progetto del gasdotto Turkish Stream, idea rilanciata dal ministro turco che strizza l'occhio a Mosca.
Lo stesso Putin aveva detto che la scelta di Ankara è "una decisione positiva". Cosa c'entra British Petroleum? Il gasdotto Tanap avrà un valore di 9,2 miliardi di dollari e consentirà l’arrivo in Europa del gas proveniente dal giacimento azero di Shah Deniz. Tra gli azionisti del Tanap c'è proprio la BP, che detiene il 12%. Altre società coinvolte sono la società statale azera Socar con una quota del 58 per cento e la compagnia turca Botas con il 30 per cento. Le prime forniture di gas alla Turchia sono previste nel 2018. Il metano azero arriverà però in Europa nei primi mesi del 2020.

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