Comincia all'insegna della discesa la settimana delle Borse Europee, che perdono terreno dopo averlo guadagnato venerdì scorso. Pesa la chiusura contrastata di
Wall Street, che ha vissuto un'espansione e poi un ripiegamento dopo le parole della presidente FED, Janet Yellen. Venerdì scorso, al simposio di Jackson Hole, ha fatto capire che la possibilità di un rialzo dei tassi d'interesse è aumentata.
Borse Europee
Piazza Affari parte male, con l'indice
Ftse Mib che segna un calo dello 0,58% a quota 16.746 punti. Giornata contraddittoria soprattutto per i titoli bancari, con gli aumenti di Mps (+0,63%) e Unicredit (+0,91%) in un quadro di settore più che altro al ribasso.
Nel resto d'Europa, a Francoforte il Dax scivola dello 0,76%, seguito dal Cac40 di Parigi, in ribasso dello 0,56%. La piazza di Londra oggi è chiusa per festività.
Oggi in Italia sono stati resi noti i dati sulla fiducia di consumatori e imprese. Peggiore del previsto il dato di agosto sulla fiducia delle imprese manifatturiere. L'indice Istat è in calo a 101,1 punti dai 102,9 precedenti (il consensus era 102,5). Scende anche l’indice composito: 99,4 punti dai 103 precedenti. Altro dato negativo: fiducia consumatori in calo ad agosto
Valute
L'ipotesi di un ritocco dei
tassi negli Usa ha fatto salire il dollaro, e indebolito lo yen. Ne ha beneficiato la Borsa di Tokyo, in rialzo di oltre 2 punti percentuali. Nel pomeriggio dagli Stati Uniti focus sui riscontri relativi a redditi personali e spese per consumi personali.
Petrolio
Continua la scia ribassista sulle
quotazioni del petrolio. Gli avvenimenti rendono ancora timorosi gli investitori. Pesano la persistente fragilità della domanda e le speculazioni su un
possibile fallimento dei negoziati per il congelamento della produzione. Al momento il barile di Wti è negoziato al Nymex a 46,79 dollari, in calo dell’1,78%, mentre il Brent è scambiato a 49,12 euro in flessione dell’1,60%.
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